Elezione Presidente della Repubblica, l'affannato Salvini

Dilettanti allo sbaraglio e spietati egoisti



Salvini presidente della Repubblica
Salvini e di sfondo la sua coscienza addormentata



 Cercasi leader politici, lezione del Presidente della Repubblica 



 Per l'elezione del Presidente della Repubblica la speranza era che si scegliesse un nome illustre, democratico, semplice ma risoluto, liberale, e vicino al popolo, come lo sono stati i Presidenti della Repubblica:


  • Scalfaro Oscar Luigi
  • Cossiga Francesco
  • Pertini Sandro
  • Saragat Giuseppe
  • Segni Antonio
  • Gronchi Giovanni
  • Einaudi Luigi
  • De Nicola Enrico
 Se ci fossero stati loro nel periodo della pandemia e le cose sarebbero andate diversamente. 

Nell'elezione attuale vi sono molte anomalie, che sono dovute in parte a egoismi (vedasi la motivazione di ricevere lo stipendio o pensione da parlamentare massima aspirazione del movimento cinque schegge), ma anche a semplice immaturità istituzionale, dei dilettanti allo sbaraglio.



Le cose anomale sono molte.

  • Dove è scritto nella Costituzione che il Presidente del Consiglio possa incontrare i leader per eleggere il Presidente della Repubblica? 
  • Casellati Presidente del Senato inserita nel gioco sporco della politica, candidata per saggiare la forza o meno, del centro destra e non votata da tutti.
  • È opportuno candidare un servitore dello Stato, seppur bravo, che lavora nei servizi segreti? È una questione di opportunità perché nella sostanza sappiamo che sarebbe stata una scelta preferibile a  ai tanti leader attuali!
  • Cosa grave che Letta dia prima il suo ok e poi lo ritira, screditando cosi istituzioni e ottimi funzionari. 
  • È normale che un presidente sia incaricato per 14 anni? In quale paese democratico esiste tale facoltà.

È evidente che il centrodestra manca di strategia e visione e chi ha mediato per l'elezione del PdR non conosce neanche le basi elementari di tecniche di negoziazione.

La tattica della sinistra è stata solo quella di attendere, che dall'altra parte si schiantassero (delle istituzioni non gli importava nulla). Il centrodestra avrebbe dovuto muoversi con calma, ascoltare, valutare e poi decidere, mantenendo la posizione.

Salvini si è mosso troppo e in maniera maldestra, e poi è stato debole e colpevole cadendo nella trappola, in sintesi non è un leader perché non ha una visione. In pratica Letta gli ha prima detto "si" sul nome della Belloni e poi gli ha detto "NO" e Salvini che ha fatto? L'ha ascoltato ancora per poi calarsi le braghe, facendolo decidere...
È una brava persona ma ingenuo ed è stato manipolato alla grande.

Doveva attendere ed essere concreto e fermo.

Berlusconi è stato l'unico leader che ha cercato di tessere la tela, tutti gli altri hanno pensato solo a mettere in difficoltà l'altro, o a guardare il proprio tornaconto, poi vi sono quelli che hanno capito ben poco e hanno giocato a fare i leader.

La Meloni è rimasta coerente, ma non è entrata mai in gioco, avrebbe dovuto attendere e poi muoversi velocemente se voleva essere determinante, invece di limitarsi a urlare allo scandalo, sempre ex post.


Giacomo Gallo